venerdì 13 settembre 2013

[Libri] Tre volte all'alba


Buonasera, cari lettori, e bentornati qui in questo mio spazio virtuale in cui quotidianamente vi scoccio con chiacchiere, spesso insensate, su libri, film e telefilm!
Con questo post, mi rimetto finalmente in regola con le rubriche e i giorni di pubblicazione, quindi sono molto, molto felice di scriverla! Mi scuso fin da ora per eventuali errori o periodi poco comprensibili ma sono di ritorno dalla palestra e, come sempre, sono piuttosto stremata...figuriamoci quando il maestro inizierà a farci usare anche le cavigliere con i pesi! Credo che tornerò a casa strisciando, già. Comunque, il libro di cui oggi voglio parlarvi è "Tre volte all'alba" di Alessandro Baricco e alcuni di voi ricorderanno che lo avevo inserito nel primo What's next...? pubblicato in questa pagina. Prima di lasciarvi alla recensione, è d'obbligo una precisazione: solitamente non amo leggere più libri contemporaneamente perché odio interrompere la narrazione di uno per passare all'altro. Mi destabilizza mentalmente, in un certo senso, e rischio di fare confusione fra le due trame. Stamattina però mi sono svegliata e ho visto questo libretto di sole 94 pagine e mi sono detta che avrei anche potuto fare uno sforzo e iniziare a leggere uno dei libri di quella che definirei una sfida all'italiana. E quindi l'ho iniziato e, effettivamente, l'ho anche concluso nel giro della giornata, quindi anche questa sarà una recensione a caldo, seppur sia consapevole che questo sia uno di quei libri che magari potrebbero richiedere una certa sedimentazione, o una seconda lettura. Fatta questa premessa (mi piace rendervi partecipi delle modalità di lettura del libro)...parliamone!

La trama: come per l'altra volta, scrivere una trama lineare di quest'opera è praticamente impossibile dato che, per definizione dello stesso autore, i personaggi "abitano un Tempo anomalo che inutilmente si cercherebbe nell'esperienza quotidiana". Semplicemente questo libro parla di due persone, un uomo e una donna, che per tre volte si incontrano nel cuore della notte fino ad arrivare all'alba. E, sempre citando l'autore, "ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima".

Commenti vari&eventuali: recensire questo libro non è un'impresa semplice, perché presenta uno stile molto particolare che lo rende difficile da interpretare e, di conseguenza, difficile da recensire. Vorrei iniziare parlando dello stile che Baricco impiega per comporre questo libro, che è forse la cosa che mi è piaciuta di meno; lo stile adottato è rapido e colloquiale, composto principalmente da dialoghi botta e risposta fra i due protagonisti di ciascun capitolo. Completamente assente qualsiasi segno di punteggiatura che segnali inizio e fine di ciascuna frase, cosa che in alcuni punti avrei apprezzato al posto del ritrovarmi a leggere frasi buttate su una pagina bianca. Ammetto che questa è una considerazione completamente personale, tuttavia io sono fan di uno stile più descrittivo: è quello che mi fa sognare, in un libro. Qui invece mi sono ritrovata davanti a dialoghi diretti continui e poi, quando finalmente riesci a capire chi dice cosa, ecco che Baricco modifica di nuovo stile e passa ad un discorso indiretto continuo, intervallato da monotoni quanto ripetitivi dice. Quello che suppongo dovesse creare uno stile rapido e immediato, mi ha reso la lettura lenta e difficoltosa e ammetto che più di una volta mi sono dovuta rifare il conto delle frasi per capire chi dicesse cosa! Personalmente ho trovato questo modo di scrivere scarno e scialbo, ma ovviamente ci tengo a sottolineare che è un pensiero totalmente soggettivo! Passiamo quindi ai personaggi di "Tre volte all'alba". Ho trovato molto interessante l'espediente letterario seguito da Baricco, l'idea che due persone si incontrino più volte nel corso della loro vita andando anche contro la logica del tempo; al di là dell'ottimo spunto, però, nessuno dei due personaggi è riuscito ad entrarmi dentro così tanto. Sarà che, per il suddetto stile di scrittura, i sentimenti di entrambi i personaggi sono quasi azzerati e spesso la loro interazione si limita a lunghi, lunghissimi botta e risposta resi fin troppo realisticamente. Nel primo racconto, in particolar modo, è tutto un susseguirsi di parole dette dai due e gli stessi movimenti dei personaggi non sono narrati, bensì il lettore deve dedurli dalla frase detta dal personaggio opposto. Unico accenno positivo sta nel terzo capitolo di questo libro, dove finalmente lo stile diventa leggermente meno rapido e lascia il posto anche ad un po' di descrizioni: una gioia per me, povera lettrice! Ho letteralmente divorato l'ultimo capitolo, forse perché ben più vicino allo stile che solitamente mi piace. Immagino che il cambiamento nel terzo capitolo sia voluto, ovviamente, ma personalmente avrei apprezzato di più un libro scritto tutto con quello stile.

Note: non mi viene in mente altro da dire riguardo "Tre volte all'alba", se non che non è assolutamente una lettura facile a dispetto di ciò che possa far supporre il suo spessore. In conclusione l'ho trovato, anzi, un libro piuttosto pesante, dallo stile davvero poco scorrevole, e ho ringraziato il cielo che fosse un libretto di meno di cento pagine o, personalmente, lo avrei abbandonato senza portarlo a termine. Probabilmente sono io che mi sono approcciata male con il testo, o forse semplicemente non è scritto in un modo che tocchi la mia sensibilità. Ora come ora escludo anche che in futuro io possa riprenderlo in mano, anche se, chissà, mai dire mai.

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